È tutta una grande aspettativa. La vita, dico, è una grande sala d’attesa e noi per ingannare il tempo lavoriamo, studiamo, ci innamoriamo, ridiamo, piangiamo…
Eccomi, mi vedi? Sono seduta in quell’angolino con le pareti verdi, verde come la speranza. Speranza che la mia attesa, qualsiasi cosa io stia aspettando, non duri poi troppo.
Dall’altra parte della stanza ci sei tu, in quell’angolo grigio, sbiadito. Ti guardo e credo che mai il tuo ricordo, mai la tua presenza, mai la tua assenza siano state così “piatte”, così grigie, così indifferenti. Ma forse, se ti ho voluto assegnare un colore, niente di tutto quello che ho appena detto è la verità.
È che stavolta non saprei, ti ho nascosto e ti sei nascosto, fuggo e fuggi. Appari in piccoli momenti delle giornate più impensabili e poi ti mando via. Non perché non ti vorrei con me, non perché tu non sia importante. Solo perché non è il momento giusto. Ma nonostante questo, credo che tu, anche attualmente, sia la cosa più presente nella mia vita, in maniera ovattata magari, in maniera silenziosa, dietro le mie spalle, in ogni mio gesto, c’è una piccola parte di te, in me. Mi porti a vivere picchi di massima felicità e poi mi scaraventi al suolo, mi sollevi e mi fai volare e poi mi abissi e mi affondi, come se avessimo sempre qualche conto in sospeso, come se dovessi sempre farmi pagare l’affidamento che faccio su di te.
È una guerra la nostra, una guerra tra quello che sei e l’immagine che io ho di te. Una guerra tra la realtà e quello che vorrei. Dovremmo trovarci in quella stanza un giorno, quella in cui ci siamo conosciuti. Dovremmo sederci ad un tavolo e guardarci negli occhi. Dovremmo parlarne prima o poi. Mi dovrai spiegare tanto, mi dovrai insegnare tanto, mi dovrai ancora distruggere e far rinascere, mi dovrai ancora rincorrere e dovrai farti rincorrere da me. Promettilo. Dovrai apparire ogni tanto come ieri sera tra gente e sonno, dovrai vivere per me ed io per te, almeno ancora una volta. Eppure senza di te sarei un po’ meno me stessa, sarei un po’ meno viva probabilmente. Eppure con la tua presenza costante non potrei vivere quegli abissi in cui mi porti e che, in fondo, mi piacciono anche.
Giuro che ci ho provato ad essere razionale, ad usare solo il cervello qualche volta ma non è la stessa cosa. Tutto perde di colore, tutto sembra diverso e anche il brutto non ha lati positivi. Ed ho provato anche a nascondermi dopo il cinismo che mi hai causato, dietro l’indifferenza, dietro la spavalderia, dietro mille maschere che mi appartengono solo in parte. Ma arriva quel momento in cui tu arrivi e fai crollare tutto, la verità, la finzione, le strategie, le difese, l’orgoglio. Arrivi e mi ribalti, inganni ogni centimetro del mio corpo, inganni ogni centimetro dell’aria che mi circonda. Arrivi da lontano, arrivi con una parola, con una canzone, con un gesto o un’occhiata e poi colpisci e affondi. Poi mi avvolgi, mi coccoli, mi fai vivere in uno stato di costante svolazzamento, come se camminassi sulla luna, come se ogni passante mi regalasse un fiore.
Mi ricordo quella volta, recentemente, in cui il tempo ha stravolto le cose ed in cui tu sapevi di liquirizia e sigaretta, il tutto imbevuto in litri d’alcool (il che spiega tutto). Mi hai preso per mano in mezzo alla folla, mi hai trascinato sotto un temporale contenta di essere li, mi hai donato poco ma inutile silenzio e troppe inutili parole, mi hai avvolto con una canzone e mi hai detto di aspettarti li, sulla panchina della stazione, mentre partivi senza guardare indietro ma con la promessa di un ritorno. Al tuo posto ritornò una piccola e vana illusione e una volta che l’ebbi riconosciuta andò via con la coda tra le gambe e il viso pieno di una parvenza di vergogna.
Come sempre ti perdono perché sono anni ormai che mi hai regalato gli occhi più belli del mondo da guardare ogni volta che ne ho bisogno e sono anni che mi hai insegnato a godermi i momenti in cui ci sei, senza pensare a quando e se te ne andrai.
Amami, Amore, poi lasciami e sparisci, abbracciami e fa che io ti manchi e torna violentemente inondando ogni atomo, scombussolando tutto e fatti amare, Amore, fatti odiare e rincorrere, fatti mancare e fatti abbracciare. Giochiamo, Amore, divertiamoci e corriamo in riva al mare, nascondiamoci e baciamoci in mezzo alla gente, odiamoci guardandoci con gli occhi pieni di Te.
Julie.